La rivolta contro il Decreto Salvini, passa anche dal Comune di Grottaglie.
È stato approvato, durante il consiglio comunale e all’unanimità, l’ordine del giorno, presentato dal capogruppo di Sud in Movimento Andrea Cometa, attraverso il quale i consiglieri di maggioranza e di minoranza chiedono al governo la sospensione del decreto.
Il decreto legge prevede la cancellazione del modello SPRAR, il sistema di accoglienza diffuso sul territorio, riconosciuto a livello europeo come l’eccellenza italiana.
Lo Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) è gestito attraverso gli enti locali con l’importante supporto del terzo settore, offrendo servizi per l’accoglienza e l’integrazione dei soggetti beneficiari. Si tratta di strutture che ospitano un numero di posti limitato in modo tale da garantire un servizio qualitativamente elevato e mirato.
L’Anci ha calcolato che i costi amministrativi delle nuove disposizioni per l’assistenza ai soggetti vulnerabili si aggirano sui 280 milioni di euro, oggi a carico del sistema nazionale e che andranno invece a gravare sui Comuni e dunque sui servizi sociali e sanitari territoriali.
C’è il grave rischio che le città e i territori siano vittime, oltre che teatro di una politica scellerata che punta ad istituzionalizzare il clima di odio diffuso dall’attuale governo.
Politiche che trasformano i richiedenti asilo regolari in irregolari, provocando danni economici oltre che sociali.
Si tratta di un decreto ideologico, una vera e propria calamita capace di attirare consensi. Tant’è vero che si abbassano i livelli di tutela di libertà e di diritti dei migranti, si smantella il sistema SPRAR che garantisce dei percorsi di integrazione vera con le comunità locali; tutto questo per creare quel caos sociale utile al consenso del Ministro.
Vengono, infatti, favoriti i centri di accoglienza straordinari (CAS) che a differenza degli SPRAR hanno un sistema di accoglienza molto precario, spesso contaggiati da infiltrazioni criminali che speculano sui migranti, e che non godono della supervisione degli enti locali con conseguenti impatti negativi sui cittadini.
Quindi anziché potenziare un sistema che si è reso virtuoso negli ultimi dieci anni, si cerca di favorire i centri straordinari che come la storia recente ci insegna tendono a precarizzare una situazione già abbastanza difficile.
Sorprende ancora una volta il silenzio del M5S rispetto ad una questione che interessa particolarmente il SUD Italia ma anche la nostra città, caratterizzata anch’essa da una realtà SPRAR efficiente e che impiega quasi 20 persone nel contesto lavorativo tra medici- mediatori culturali- psicologi e tante altre professionalità.
La crescita di un Paese passa attraverso la predisposizione di strumenti atti a garantire la libertà di vita di ciascun individuo, senza differenza di etnia, colore di pelle e religione. In questo particolare momento storico chi non si fa garante delle libertà dei singoli dimostra codardia ed incapacità di governare.
Ci uniamo, pertanto, a tantissime altre città che come noi chiedono la sospensione del decreto poiché potrebbe causare delle derive sociali importanti.
Andrea Cometa capogruppo Sud in Movimento