Facciamo chiarezza.
Puntualmente, all’avvicinarsi della campagna elettorale, si ritorna a parlare di aeroporto, mettendo in campo, da parte dei più navigati, le solite promesse e le solite bugie.
Partiamo col dire, cercando di rompere preventivamente il giochino elettorale, che non sono previste assunzioni da parte di società legate, in vario modo all’aeroporto, tanto meno da Alenia o da società dell’indotto.
La questione che ci riguarda da vicino è la scelta fatta in ambito nazionale, attraverso il piano strategico degli aeroporti, di destinare Grottaglie, principalmente, ad aeroporto cargo, con la possibilità, una volta avviato questo tipo di attività, di far partire anche alcuni voli passeggeri. Questo per lo meno è scritto nelle carte consegnate a noi consiglieri comunali.
In questi giorni, infatti, abbiamo discusso in commissione consigliare la proposta formulata da Aeroporti di Puglia, Regione Puglia ed Enac di realizzare la pista di rullaggio, assolutamente necessaria affinché possano atterrare e decollare, in sicurezza, più aerei.
Un’ulteriore questione affrontata, è quella relativa alla richiesta di due società, che già operano sul territorio di Grottaglie, di poter realizzare il loro capannone all’interno dell’aeroporto.
Dalla discussione avvenuta, è emerso che nel medio termine, non vi è prospettiva di nuova occupazione, in quanto, trattandosi dello spostamento di sede, gli unici a poter trarre beneficio saranno i progettisti e le imprese costruttrici.
Per concludere sarebbe prudente affermare: finché non sarà operativo uno scalo cargo, non ci saranno voli civili. Pertanto, sembrerebbe controproducente, opporsi allo scalo merci che, secondo la pianificazione nazionale, continua a essere la vocazione scelta per il nostro aeroporto. Nel caso in cui fosse realizzato lo scalo cargo, necessiterebbero moltissime infrastrutture che, attualmente, sono in fase di programmazione dagli organi istituzionalmente preposti.