Tuteliamo le nostre aree gioco a misura di bambino

Poco più di un anno, 41mila euro d’investimento e sette aree giochi rimesse a posto, alcune riportate a nuova vita.

Completati i lavori di manutenzione delle aree ludiche che hanno notevolmente migliorato gli spazi a disposizione dei più piccoli sia dal punto di vista estetico, della sicurezza ma soprattutto ha aumentato le giostrine, alcune delle quali accessibili ai diversamente abili, favorendo ancora di più il concetto d’inclusione che è un asse importante della nostra amministrazione.

Un intervento prioritario e già previsto dal nostro programma elettorale, frutto delle tante assemblee di quartiere con i cittadini che con le loro segnalazioni hanno fatto sì che nel piano degli interventi dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Magazzino fosse tra i primi da calendarizzare. Un intervento necessario per dare spazio alle necessità dei più piccoli e anche un modo per incoraggiare i bambini grottagliesi a tornare a giocare all’aperto.

Certo – conclude la consigliera di Sud in Movimento, D’Alò Saveria – non è ancora abbastanza, soprattutto nei luoghi dove si registrano maggiori episodi di inciviltà che spesso vanificano i lavori di manutenzione, una questione che non può essere risolta solo con un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine. A volte ci troviamo davanti a cittadini, adulti e bambini, senza un briciolo di senso civico. Agli atti vandalici si aggiunge il problema dell’uso improprio dei giochi da parte di ragazzi e adolescenti che, troppo grandi e pesanti, li danneggiano.

Pertanto l’invito ai cittadini, adulti e bambini, è di avere rispetto della cosa pubblica affinché la nostra città possa avere a disposizione delle aree sicure, belle, pulite e soprattutto a misura di bambino.

Gruppi consiliari Sud in Movimento e RiGenerazione

Andrea Cometa

Capogruppo di Sud in Movimento.
Consulente informatico ERP, esperto in software libero. Brigante moderno «Cosa scelgo io tra il dover andare via e il voler restare?
Non ho alcun dubbio. Io resto qui al Sud, e non perché so-
no un perdente o un rassegnato, ma perché restare è mol-
to più difficile che andarsene. Io resterò qui»

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