COMUNICATO dell’Associazione FA.DI.A. famiflie disabili attive 1

Siamo genitori di bambini e ragazzi “speciali”, che in silenzio, con fede e coraggio, cerchiamo di creare attorno ai nostri figli delle situazioni ottimali, con interventi adeguati che consentano loro di migliorare le abilità psico-fisiche e vivere serenamente la propria “diversità”.

Da sempre, fra mille ostacoli, andiamo alla ricerca di ciò che è meglio per i nostri ragazzi e quando finalmente troviamo le persone giuste, ecco che puntualmente le istituzioni smontano e frantumano i piccoli castelli che faticosamente tentiamo di costruire e ricostruire.

Ora siamo stanchi!

Il Comune con i suoi rappresentanti politici, non possono a proprio piacimento operare negando strutture e relativi servizi come se stessero mettendo ordine in uno scaffale; i nostri figli non sono oggetti, hanno un cuore, un’anima e una sensibilità sicuramente più spiccata della loro.

A conferma di questo strano modus operandi, certamente non vicino all’umano, rappresentiamo quanto si sta verificando a danno dei nostri figli.

Ebbene, dopo 10 / 15 anni di terapie in acqua, effettuate alla piscina Comunale di Grottaglie, con personale altamente qualificato (professionalmente e umanamente), dopo anni di sacrifici ,dopo anni di risultati positivi sia fisici che psichici e relativa ricaduta di fiducia e autostima sull’intero nucleo familiare…con un semplice quanto inumano provvedimento,

ora ci è negato questo sacrosanto diritto!

Gli “Amministratori” si sono dichiarati non disponibili a contribuire insieme al gestore dell’impianto alla messa a norma dello stesso. Quindi, a dispetto dei meravigliosi risultati ottenuti, di quelli che sicuramente avremmo potuto ancora ottenere, ci vediamo ora costretti a spostare (proprio come pacchi postali) i nostri figli da una struttura affidabile ad un’altra di cui non conosciamo nulla.

E il fattore umano che fine ha fatto? Non viene detto ad ogni piè sospinto che protagonista è l’uomo tanto più se bisognoso d’aiuto come i portatori di handicap?

E allora?

Sebbene “COSTORO” alla presenza genitori abbia assicurato la continuità del servizio, questo non è stato.

Per questione di soldi?

Si parla tanto di continuità terapeutica, dell’importanza di non interrompere gli interventi socio-riabilitativi qualora dovessero funzionare, si dimostri ora che quanto si afferma corrisponde a verità e non sia invece solo una parola-chiave che fa la sua bella parte nella sceneggiatura di un Congresso, un Seminario, un’intervista televisiva o altro.

Chiediamo che ai nostri figli non sia interrotto questo percorso riabilitativo in acqua, onde evitare delle situazioni di regresso che sommati alla nostra rrrabbia, manderebbero in fumo anni di impegni e successi.

Spesso (per fortuna non sempre), la parola “Handicap” è azionata da meccanismi di business, d’immagine, interessi personali e altro; di questo, siamo consapevoli, non condividiamo, tuttavia possiamo anche accettarlo, però…

che non si giochi troppo sulla nostra pelle e quella dei nostri figli che sono la ricchezza della società e per questo meritevoli di attenzioni e soprattutto di rispetto.

Associazione FA.DI.A

(famiglie disabili attive)

DOCUMENTO DEL COMITATO PER LA PISCINA:

Prima di esporre il contenuto del presente documento mi pare opportuno rappresentare che parlo in nome e per conto del Comitato Pro piscina, il quale si è costituito per cercare di rappresentare i soggetti che dalla chiusura della struttura sono rimasti danneggiati.
In particolare :
• Gli operatori( attualmente senza lavoro)

• I diversamente abili ( rimasti senza attività motoria)

• Gli agonisti

• I genitori dei disabili

• I genitori degli agonisti

• Gli utenti

• L’associazione FADIA

Ciò detto, ringraziamo l’Amministrazione per questo Consiglio Comunale, che speriamo porti a qualche soluzione, anche se ci preme far rilevare che, ci pare difficile che si trovi una soluzione senza la presenza del Gestore, che per quello che ci consta non è stato invitato.
Da qualche tempo ormai, noi del comitato, ci stiamo incontrando per cercare di capire quale sia la fonte del problema e le possibili soluzioni.
Ad oggi, secondo la nostra analisi, abbiamo compreso che ci sono delle gravi irregolarità che sintetizziamo in pochi punti, ossia:

a) Scarsa attenzione da parte dell’Amministrazione verso i problemi che hanno riguardato la piscina ed investito i fruitori e gli operatori della stessa, nonostante numerosi componenti di questo Consiglio Comunale siano assidui fruitori dei servizi offerti dall’impianto;

b) Errata impostazione della gara d’appalto da parte degli uffici dell’Amministrazione :
1. Per essere arrivati impreparati alla scadenza della gestione, come si evidenzia dai due anni di proroga concessi al Gestore;
2. Per avere riproposto un progetto vecchio di 11 anni, inadeguato alle attuali esigenze;
3. Per non avere previsto e considerato la necessità di rimettere a norma tutto l’impianto, circostanza più volte evidenziata all’Amministrazione nel corso degli anni, da parte del Gestore.
Il tutto evidenziato dalla mancata partecipazione alla gara di altri concorrenti, tranne l’attuale
gestore.

c) Mancanza di informazione nei confronti della cittadinanza, in particolare dei diversamente abili e degli operatori, di quanto stava accadendo;

d) Scarsa disponibilità a trovare una soluzione rispetto alle problematiche, infatti a distanza di un anno dalla presa d’atto dei predetti problemi, nonostante vari passaggi presso l’impianto da parte dei vari Amministratori, che paventavano una immediata risoluzione e l’impegno a stanziare i fondi necessari per la messa a norma dell’impianto, purtroppo allo stato constatiamo che non esiste nessun impegno economico in tal senso;

e) Messa in campo, da parte dell’Amministrazione, di proposte verbali ed unilaterali, che non sono mai state oggetto di intesa con il Gestore e comunque mai formalizzate in atti;
Partendo da tale consapevolezza,

Considerato

che in 16 anni di esemplare gestione dell’impianto, sono stati offerti dei servizi di eccellenza nei confronti :
• degli Enti pubblici, quali Comuni limitrofi e ASL ( Taranto, Brindisi);
• di scuole pubbliche e private;
• di utenza di varie fasce di età ed in particolare nei confronti dei diversamente abili e della squadra agonistica (esempio di eccellenza in tutto il territorio regionale);
grazie anche alla professionalità, competenza ed impegno degli operatori, non si comprende come mai si sia arrivati a questo punto di criticità correndo il serio rischio di compromettere tutto.
Ciò considerato e premesso

Vi diciamo

che oggi siamo qui per cercare di comprendere in che modo sarà possibile risolvere questo annoso problema che travolge tutta la cittadinanza ed

Il Comitato Chiede

all’Amministrazione Comunale un atto concreto, che venga ufficializzato nell’approvazione di un ordine del giorno che risponda anche ai seguenti interrogativi:

I. A prescindere dal gestore, come intendete garantire l’occupazione degli operatori e il reddito delle loro famiglie che in questi tempi di crisi si ritrovano in mezzo ad una strada?
II. Entro quanto tempo riaprirete la piscina ?
III. Quanti soldi avete a disposizione per la messa a norma dell’impianto e da quando potranno essere spesi?
IV. Che misure intendete mettere in campo per agevolare i diversamente abili, le varie categorie di utenti ( bambini, anziani, giovani, adulti), per il disagio che gli state creando ?
V. Se non riuscite a rispondere a tutto questo Vi chiediamo, in generale, come pensate di risolvere il problema ?
Con ciò non ci esimiamo dal fare delle proposte infatti,
fermo restando
che:
• per poter riaprire l’impianto è necessaria la messa a norma dello stesso, con una spesa di € 980.000/00(novecentoottantamila€) come già evidenziato nel progetto preliminare redatto dal tecnico del Gestore, dietro Vs. richiesta e depositato in data 14.05.2010;

• il progetto di gara come già innanzi evidenziato risulta essere inadeguato allo stato attuale, prevedendo a carico del Gestore la spesa di € 450.000/00 per la costruzione della vasca terapeutica, della quale si può differire la realizzazione;

Proponiamo

che l’Amministrazione Comunale, mediante l’approvazione di un ordine del giorno, inviti il gestore ad utilizzare quelle somme al fine di contribuire alla messa a norma dell’impianto e che la stessa si faccia carico della restante parte, con ciò permettendo la riapertura in breve tempo della piscina.

Grottaglie il 09.12.2010
Il Comitato per la piscina

Andrea Cometa

Capogruppo di Sud in Movimento.
Consulente informatico ERP, esperto in software libero. Brigante moderno «Cosa scelgo io tra il dover andare via e il voler restare?
Non ho alcun dubbio. Io resto qui al Sud, e non perché so-
no un perdente o un rassegnato, ma perché restare è mol-
to più difficile che andarsene. Io resterò qui»

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