C.S.: Piano paesaggistico

Ancora una volta la chiarezza di intenti non sembra far capolino in Via Martiri di Ungheria. Infatti ieri (Martedì) si è tenuto, presso l’aula consiliare un incontro organizzato dalla II commissione permanente che aveva ad oggetto il recepimento di eventuali osservazioni rispetto al nuovo P.P.T.R che possono essere presentate entro il 6 novembre alla regione Puglia . L’incontro, che a dire il vero non ha avuto un’affluenza particolarmente rilevante, è sembrata una interessantissima lezione di un paio di ore di diritto amministrativo, che però ha disatteso la ratio dell’incontro stesso e cioè il recepimento di osservazioni concrete rispetto al piano adottato. Conseguenza abbastanza logica data la fretta con cui è stato organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini che, data la materia ostica, avrebbe presupposto un approfondimento maggiore. Ma si sa nel palazzo di città evidentemente la sveglia non funziona come dovrebbe e adesso ci si ritrova a venti giorni dalla scadenza per la presentazione delle osservazioni con una amministrazione senza, ad oggi, nulla in mano. E soprattuto senza una giunta e un sindaco che abbiano mai dichiarato, al di la del piano in questione, che idea di sviluppo hanno per la città. Che tipo di urbanizzazione si può prospettare nel nostro territorio, se e quando lo ius aedificandi (termine che durante l’incontro è stato più volte pronunciato) può essere derogato dal diritto a non vedere cementificato un territorio già altamente antropizzato. Esiste ancora l’interesse pubblico a continuare a costruire pur avendo immobili, anche di recentissima costruzione, vuoti? Fino a che punto l’espansione della città può essere compatibile con l’agricoltura e con il paesaggio rupestre? Governare una città significa anche guardare in avanti, avere prospettiva.Queste sono questioni di rilevante interesse per il futuro del nostro territorio, e sono questioni a cui una giunta composta prevalentemente di tecnici del settore e un sindaco responsabile doverebbero dare una risposta

Andrea Cometa

Capogruppo di Sud in Movimento.
Consulente informatico ERP, esperto in software libero. Brigante moderno «Cosa scelgo io tra il dover andare via e il voler restare?
Non ho alcun dubbio. Io resto qui al Sud, e non perché so-
no un perdente o un rassegnato, ma perché restare è mol-
to più difficile che andarsene. Io resterò qui»

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