L.S.U. DIFESI MALE, ORA RIMUOVETE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Consiglio ComunaleSiccome la maggioranza non ha più una bandiera, sopperisce mettendosi le spillette, dimenticando però che nella fretta di indossarle, può pungersi.
Dopo un lungo sonno, il 30 aprile u.s. la maggioranza ha deciso di portare in Consiglio Comunale il documento di risposta alla Corte dei Conti relativo alla stabilizzazione degli LSU, ignorando la richiesta fatta a dicembre dai Consiglieri Ciro D’ALÒ e Mauro LIUZZI, di aprire la discussione anche alle minoranze, che si erano dichiarate disponibili a votare un documento condiviso.
La maggioranza dunque, non ha voluto discutere con la minoranza, dimostrando così di volersi solo mettere le spillette dei coraggiosi guerrieri kamikaze.
Infatti il documento approvato non fa altro che ricalcare le difese già bocciate dalla Corte dei Conti, appiattendosi, con una sterile difesa d’ufficio, sul buon operato dell’amministrazione, che agli occhi dei più maliziosi appare come un modo per difendere se stessi dalle responsabilità per danni erariali, piuttosto che rappresentare la volontà di difendere i lavoratori.
Nonostante tale assurdo e demagogico comportamento della maggioranza, il Consigliere di Sud in Movimento Avv. Ciro D’ALÒ, ha apportato un contributo tecnico-giuridico al documento, spiegando alla maggioranza che c’era la possibilità di rispondere giuridicamente alla Corte dei Conti tracciando, durante il suo intervento, la strada da seguire.
Ma la maggioranza, ostinatamente, forse non capendo quando stava spiegando l’Avv. D’ALÒ o forse stravolta dall’arroganza del potere, non ha voluto sentire ragioni e con una prova di forza lo ha approvato così come era.
Il Consigliere D’ALÒ, dopo avere prospettato le ragioni tecnico-giuridiche, dinanzi ad una maggioranza sorda, in segno di protesta è uscito dall’aula. Immediatamente sono piovuti attacchi demagogici da parte del Partito Democratico, ai quali il consigliere era intenzionato a rispondere.
Però, proprio mentre rientrava in aula, il Presidente del Consiglio, dimostrando tutta la sua inadeguatezza a svolgere quella funzione, “innovando arbitrariamente il regolamento”, dopo essersi dichiarato interprete unico dello statuto e del regolamento, ha chiesto l’intervento dei Vigili Urbani per far accompagnare fuori dall’aula l’Avvocato D’ALÒ.
Il Vigile, dopo essersi avvicinato al Consigliere, rendendosi conto che stava eseguendo un ordine sbagliato, ha desistito ritornando al suo posto.
Dunque, la maggioranza, per bocca del Presidente del Consiglio, ha provato a mettere il bavaglio al Sud in Movimento che però, resistendo ad una brutale reprimenda e facendo valere i propri diritti, alla fine è riuscito a replicare alla maggioranza.
Al di là delle eventuali conseguenze, non solo politiche, dell’accaduto, è estremamente grave che in uno stato di diritto, il Presidente del Consiglio usi la forza pubblica per contrastare la legittima azione politica di un Consigliere.
Questi episodi non fanno altro che ribadire l’ottimo lavoro di SUD IN MOVIMENTO e di Ciro D’ALÒ che, questa è più di una certezza, non si farà certo intimorire da simili atteggiamenti.
Ora però è il momento di rimuovere il Presidente del Consiglio.

Consigliere di Sud in Movimento
Avv. Ciro D’ALÒ

Andrea Cometa

Capogruppo di Sud in Movimento.
Consulente informatico ERP, esperto in software libero. Brigante moderno «Cosa scelgo io tra il dover andare via e il voler restare?
Non ho alcun dubbio. Io resto qui al Sud, e non perché so-
no un perdente o un rassegnato, ma perché restare è mol-
to più difficile che andarsene. Io resterò qui»

Facebook Twitter LinkedIn