C.S. – "Adottiamo i vicoli": convocato per il 18 maggio l’Ufficio del Piano Particolareggiato

Lo scorso 18 aprile, le associazioni, Movimento Pro Centro Storico e Sud in Movimento, hanno presentato, presso il Castello Episcopio di Grottaglie, il progetto “ Adottiamo i vicoli”.

Lo scopo di tale progetto è essenzialmente quello di ridare dignità alle strade, ai vicoli, alle cosiddette “’n chioscje”, a quella peculiarità urbanistica, ossia tipica dei paesi del mediterraneo. Al tempo stesso, vuole essere la provocazione, lo stimolo, per un nuovo percorso di convivenza civile, dove l’uso dello spazio pubblico deve essere un piacere condiviso.

Attraverso un percorso di sensibilizzazione degli abitanti del Centro Storico, l’idea è quella di apporre, su esplicita richiesta degli stessi abitanti, delle fioriere in ceramica, per interdire la sosta e il transito delle autovetture, nei vicoli e nelle strade del centro storico, così da poterli recuperare alle persone.
Il progetto è stato accolto con entusiasmo da numerosi abitanti del centro storico. Tuttavia, per poterlo mettere in atto più agevolmente, è opportuno individuare una procedura unica, per autorizzare gli interventi che comporterebbero l’occupazione del suolo pubblico.

A tal fine le anzidette associazioni hanno chiesto al presidente dell’Ufficio del Piano di provvedere alla convocazione dell’ufficio stesso, ritenendolo l’organo competente per deliberare in materia, poiché si tratta di interventi che rientrano tra quelli elencati all’art. 3, co.1, del Reg. disciplinare dell’Ufficio.

A seguito di tale richiesta, la convocazione dell’Ufficio del Piano Particolareggiato per il Centro Storico è stata fissata per il giorno 18 maggio 2010, alle ore 17,30, presso l’aula consiliare del Comune di Grottaglie.

Andrea Cometa

Capogruppo di Sud in Movimento.
Consulente informatico ERP, esperto in software libero. Brigante moderno «Cosa scelgo io tra il dover andare via e il voler restare?
Non ho alcun dubbio. Io resto qui al Sud, e non perché so-
no un perdente o un rassegnato, ma perché restare è mol-
to più difficile che andarsene. Io resterò qui»

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