Non è piu possibile consentire di considerare i lavoratori solo strumenti demansionabili e licenziabili solo per far piacere alla più brutale logica che è quella del profitto a discapito del bene più prezioso che abbiamo: la salute.
A Taranto il Governo gioca “sporco” e sulla bilancia elettorale sposta tasselli d’acciaio da una parte all’altra.
Di fatto I lavoratori che resteranno, saranno assunti con un nuovo contratto da Am InvestCo senza tener conto del trattamento economico e dell’anzianità. In altre parole i nuovi contratti saranno riparametrati sul Jobs Act, con la perdita delle garanzie dell’art. 18.
Nel 2020 ci sarà un picco di malattie tumorali, ed ecco perché la questione ILVA necessità sopratutto di partire da un punto fondamentale che è la SALUTE.
Fondamentale sarà coinvolgere gli enti locali e regionali che insieme ai sindacati dovrebbero collaborare con il Governo affinché si stili un accordo per Taranto, i suoi lavoratori e il suo territorio.
Succede, invece, che assistiamo all’ennesima demolizione dei diritti e che di continuo si propinino solo spot elettorali figli di una politica cannibale che subiamo da diverso tempo.
Più che messaggi di solidarietà servono azioni concrete, unione, senso di appartenenza e nessuna favoletta.
Bisogna essere uniti e abbandonare la “guerra tra poveri” che per anni ha avuto solo un effetto boomerang.
In pratica vogliono svendere per l’ennesima volta 11000 lavoratori, dare la licenza a uccidere con immunità e non ci danno nemmeno la possibilità di curarci. Noi non ci stiamo
Sud in Movimento
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